

Biologa Nutrizionista
Biologa Nutrizionista
L’epitelio intestinale è una parete molto sottile, formato da cellule strettamente aderenti le une alle altre attraverso giunzioni strette. Queste cellule svolgono il fondamentale ruolo di barriera: sono loro che stabiliscono quali molecole possono passare al sangue (nutrienti, vitamine, minerali e acqua) e quali no (macromolecole, batteri, lieviti, tossine batteriche, ecc).
La selettività della barriera intestinale svolge un ruolo di primaria importanza per la nostra salute. Se la selettività viene persa ci troviamo nella condizione di Leaky Gut Syndrome, la sindrome dell’intestino permeabile, in cui anche molecole tossiche possono passare dall’intestino al sangue. Le cause più frequenti di Leaky Gut Syndrome sono la cattiva digestione, lo stress, i farmaci, che causano infiammazione della parete intestinale. Le conseguenze sono infiammazioni, allergie, depressione, malattie autoimmuni, fino alle malattie cronico-degenerative.
Inoltre all’interno dell’intestino è presente il microbiota intestinale, formato da milioni di batteri, virus, funghi e protozoi, che dirigono i processi digestivi, metabolizzano sostanze tossiche e modulano il funzionamento del sistema immunitario.
Il microbiota è formato da 10.000 specie conosciute e il numero dei microrganismi che lo compongono è 10 volte superiore al numero delle cellule umane. La massa di microrganismi che compongono il microbiota pesa circa 1.5 kg. Ma la cosa più incredibile è che, mentre il DNA umano è formato da 22.000 geni, le varie specie che compongono il microbiota esprimono un quantitativo totale di geni pari a 3 milioni! Questi geni producono sostanze che influenzano profondamente la nostra salute:
Ci difendono dai microrganismi patogeni: dove ci sono i batteri “buoni” non possono crescere i “cattivi”
Eliminano le tossine dal lume intestinale
Modulano la risposta neuroendocrina e influenzano il tono dell’umore
Aiutano a mantenere l’integrità della barriera intestinale
Trasformano il cibo che noi mangiamo e producono sostanze che noi non siamo in grado di produrre, come ad esempio le vitamine K, B1, B2, B3, B5, B6, B8, B9, B12
Quindi quando mangiamo non mangiamo solo per noi, ma anche per il nostro microbiota, che lavora per noi e per la nostra salute, in cambio di un ambiente protetto e adatto alle sue necessitò di sopravvivenza.
Purtroppo però, diete squilibrate, antibiotici, stress, eccessiva igiene possono causare uno squilibrio quantitativo e qualitativo del microbiota intestinale, andando ad incidere sulla funzione metabolica e sulla corretta distribuzione delle specie batteriche lungo il tratto intestinale.
Questa alterazione, che prende il nome di disbiosi intestinale, causa infiammazione e quindi leaky gut syndrome e sostiene le patologie autoimmuni, dermatologiche, le intolleranze o sensibilizzazioni alimentari, i disturbi del tono dell’umore e diverse alterazioni metaboliche, tra cui sovrappeso e obesità.
La disbiosi intestinale, negli ultimi anni, è stata collegata ad innumerevoli patologie:
Tiroide: tiroidite di Hashimoto. Ipotiroidismo, morbo di Graves
Colon: stitichezza, diarrea, colon irritabile, malattie infiammatorie intestinali
Articolazioni: artrite reumatoide, fibromialgia
Sistema nervoso: depressione, ansia, ADHD (disturbo da deficit di attenzione), disturbi dello spettro autistico
Pelle: psoriasi, eczemi, acne, rosacea
Surreni: sindrome da affaticamento cronico
La composizione del microbiota è influenzata fortemente da quello che mangiamo. Con un solo pasto squilibrato spingiamo verso lo sviluppo di specie batteriche diverse da quelle che ci fanno bene. Quindi ormai è chiaro che i concetti “ci deve essere un alimento che mi fa male” oppure “devo essere intollerante a qualche alimento” sono largamente superati. Tutto lo stile di vita e le abitudini alimentari influenzano la salute del microbiota intestinale che, a sua volta, influenza la nostra salute.
Ma non solo: l’intestino è stato definito “il secondo cervello”. La salute di un organismo si basa sull’equilibrio tra il cervello superiore (la mente) e il secondo cervello, che è fatto non solo da cellule umane, ma anche e soprattutto da cellule batteriche del microbiota. I due cervelli dialogano incessantemente tra loro attraverso il nervo Vago e usano gli stessi ormoni e neurotramettitori. Gli ormoni prodotti dall’intestino per comunicare con il cervello regolano il senso di fame e di sazietà, ma anche quali tipi di cibi mangiare, quando mangiare e quanto mangiare. I neurotrasmettitori che influiscono sul sistema nervoso, come serotonina, melatonina, dopamina, sono in realtà prodotti dall’intestino a partire da aminoacidi estratti dal cibo che mangiamo: anche la depressione trova le sue cause e concause in una dieta squilibrata, povera in triptofano, l’aminoacido che i batteri intestinali utilizzano per produrre serotonina. Un intestino infiammato e la presenza di disbiosi inoltre ostacolano la produzione di altri ormoni e sostanze essenziali, facendo aumentare la predisposizione a malattie neurodegenerative come Parkinson e Alzeheimer.
La disbiosi è una causa dimostrata in tante patologie del sistema nervoso, come depressione, autismo, predisposizione all’ansia, stanchezza cronica, irritabilità e persino schizofrenia.
L’infiammazione dell’intestino infiamma il cervello e viceversa, attraverso la via di comunicazione del nervo vago: ecco perché stress e alterazioni del tono dell’umore influenzano la digestione e il transito intestinale, e quando siamo stressati aumenta il gonfiore. Il circolo vizioso si può interrompere solo lavorando su tutti i fronti, non si ottiene un buon risultato lavorando solo sulla dieta o solo sull’aspetto mentale.
Perché, come disse già Platone, il grande filosofo greco vissuto tra il 428 e il 347 a.C., “Il più grande errore dei medici del nostro tempo è quello di tenere separata l’anima dal corpo”.
Proprio per questo motivo è necessario intervenire con un Trattamento Integrato dello Stile di Vita, per prendersi cura dell’intestino a 360°: con un’alimentazione specifica si correggono le scelte che lo infiammano e creano disbiosi, con l’integrazione probiotica specifica i sintomi fastidiosi si calmano e con il miglioramento dello stile di vita l’intestino può ritrovare il suo equilibrio fisiologico.